CARI RICORDI
I ricordi del mio passato sono numerosi.
Preferisco ricordare quelli belli perché mi sono rimasti ben impressi nella memoria e
li ricordo anche con molta nostalgia. Io abitavo e abito tuttora nella periferia di
Pescia, quindi i nostri giochi erano legati al luogo e all’ambiente in cui si viveva.
Posso quindi affermare, che ogni momento di vita non è mai uguale a quello di
un’altra persona. Lo stesso episodio, infatti, è vissuto da ognuno, in maniera diversa, anche se il soggetto è lo stesso.
Negli anni che andavano dal ‘57 al ‘61 ( il periodo della scuola elementare) il
divertimento di noi ragazzini di periferia era quello di ritrovarsi in un campo
adiacente alla borgata dove noi abitavamo.Dopo aver svolto i compiti della scuola
elementare, si trascorrevano i pomeriggi giocando liberi e sfogando tutta la nostra
fantasia in quel campo vicino alle case. Eravamo piccoli e quindi si facevano dei
giochi innocenti di gruppo. Si giocava a nascondino, a fazzoletto, a mosca cieca, a
mondo, a palla a volo, ai ciottolini, si costruiva l’aquilone, si correva per vedere
chi arrivava prima ( anche a gamba zoppa ), si facevano i girotondi, si cantava
Madama Doré.
Spiegazione del gioco(Madama Doré): Le bambine stavano tutte in circolo. Al
centro c’era un bambino e una bambina.
Il bambino cantando: “Oh, quante belle figlie madama Doré
Oh quante belle figlie!”
La bambina ( Madama Doré): “ Sono belle e me le tengo.”
Il bambino: “ Il re ne comanda una Madama Doré, il re ne comanda una.”
La regina : “ Che cosa ne vuol fare.”
Il bambino: “ La vuole maritare Madama Doré. La vuole maritare.”
La regina: “Scegli scegli la più bella!”
Il bambino prendendo la mano di una bambina: “ La più bella l’ho già scelta
Madama Doré, la più bella l’ho già scelta.”
Il gioco finiva così.
Vorrei far notare che in quei periodi i genitori ci permettevano di giocare tutti
assieme, maschi e femmine, senza farsi troppi problemi in quanto eravamo
abbastanza piccoli.
La cosa è cambiata molto negli anni a venire, quando noi bimbe, crescendo non
avevamo più la libertà di giocare come prima con i maschi. Nel periodo della scuola
media infatti, nella mia frazione c’era un istituto di suore, quindi, io come altre
bambine fui mandata da queste suore per trascorrere i pomeriggi, in modo che i
genitori potessero lavorare tranquilli. Anche in questi anni i miei ricordi sono molto belli.Per noi grandicelle la Madre Superiora, aveva organizzato un laboratorio dove ci era insegnato l’arte del ricamo. A me piaceva stare nel gruppo e creare centrini e piccoli lavoretti che io portavo con orgoglio a casa dai genitori. Oltre a questa attività si cantava e si preparavano recite che poi erano rappresentate con la presenza dei genitori.
Inoltre ogni Domenica mattina si cantava la Messa con la suora dell’asilo.Con il
trascorrere del tempo,però, anche questa parentesi si chiuse.Infatti negli anni che
vanno dal ‘66 al ‘71, frequentavo la scuola superiore e quindi il divertimento, in
questo periodo dell’adolescenza, cambiò molto. Le ore di svago erano molto più
limitate a causa dello studio e quindi la Domenica era l’unico giorno in cui si poteva incontrare le nostre amiche. Nei primi anni di questa mia adolescenza ricordo che i miei genitori mi permettevano di uscire e di ritornare da sola ad orari ben precisi e sempre nel pomeriggio della domenica. Avevo 15-16 anni ed io con le mie amiche prendevamo le nostre biciclette e andavamo al cinema a Pescia.
Si, perché, noi di periferia all’epoca ci si spostava tutti in bicicletta, compreso
l’andare a scuola. Arrivati a Pescia , le bici si depositavano da un signore che si
chiamava Mino, che dietro compenso ce le guardava e all’occorrenza le accomodava
anche. Ritornando al cinema, ricordo di aver visto alcuni bei film. Infatti a Pescia
c’era il Cinema Splendor e il Cinema Garibaldi che erano molto frequentati.
Ricordo che all’ingresso, si acquistavano i pop corn e i semi di zucca salati per
mangiarli durante lo spettacolo. Il film che mi è rimasto più impresso è stato “ Via col vento” e poi un documentario sulla Polinesia (non ricordo il titolo) dove due ragazzi come noi esploravano quei luoghi con bellissime spiagge e fondali meravigliosi. Rimasi talmente colpita da quelle immagini, che per molto tempo hanno rappresentato per me un sogno impossibile, ma bellissimo. Questo periodo, però, fu anche quello in cui nacque l’era del “beat” ed anche il movimento giovanile di protesta “ Figli dei fiori”.
Noi ragazzine eravamo molto condizionate da queste nuove idee anticonformiste,
così si chiuse la parentesi del cinema e si aprì quella del ballo.
I nostri idoli ,infatti erano i Beatles e i Rolling Stones . I primi rappresentavano la musica un po’ moderata, i secondi, la più scatenata. Quello che ci attirava molto era la loro trasgressione, con i loro capelli lunghi e il loro strano abbigliamento,tanto che i nostri diari scolastici erano pieni delle loro foto. Le Domeniche quindi si trascorrevano nelle sale da ballo. Inizialmente le mie prime uscite, di quel periodo erano sempre accompagnate dalla mamma, che in compagnia di altre stava seduta al tavolo del bordo pista forse per controllare,forse perché era l’usanza del momento (il buon costume) o forse perché per l’epoca eravamo ancora un po’ piccole. Ricordo che noi ragazze, sedute accanto alla mamma aspettavamo che ci fosse chiesto il ballo da qualche ragazzo. Finita la musica si ritornava educatamente al tavolo. Io ricordo, però che mi emozionavo molto sia perché erano le prime volte che ballavo con i ragazzi, sia perché c’era la visione della mamma. Come ho accennato prima però, erano gli anni della protesta giovanile (figli dei fiori) quindi il modo di divertirsi cambiò molto, sia perché anch’io stavo crescendo, sia perché quelle nuove idee condizionarono anche un po’ i genitori che diventarono più permissivi. Così, le mamme rimasero a casa mentre noi ragazze di 18-19 anni si poteva uscire da sole, pomeriggio e sera. Erano gli anni ‘70. Pescia però, oltre al cinema,offriva poco, così si frequentavano le sale da ballo fuori della nostra città. Questo è un po’ la storia del divertimento della mia gioventù I ricordi riferiti a questi episodi sono per me molto preziosi perché mi permettono di confrontare la realtà di oggi con quella di ieri e di constatare come cambia il mondo.
Laura D'Ulivo
giovedì 10 aprile 2008
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