Negli anni 50-60 tanti divertimenti come ci sono oggi non c’erano. Io abitavo e abito in un paese a tre Km da Pescia e mentre in città c’erano più svaghi a Pietrabuona c’era soltanto il bar di Mauro ed era il ritrovo tanto della montagna quanto dei pesciatini. Quando ci si trovava con qualche soldino in tasca si andava al cinema a Pescia. Per i ragazzi era adatto il “Pidocchino” perché si spendeva poco e davano i film dei cow-boy. Per me era il cinema preferito, perché nell’intervallo fra il primo e il secondo tempo uscivo e andavo dallo zio Gaeta dove ci trovavo un bel panino imbottito. Dopo il “Pidocchino”, dove non si spendeva tanto, c’era il cinema “Garibaldi” e poi il cinema “Splendor” che per dire il vero era anche il più bello. La mamma all’epoca mandava la lambretta e quando non era troppo freddo andavamo al cinema a Pescia con quella.Lo spettatore più assiduo di casa mia era il nonno Alberto; lui tutte le domeniche d’inverno andava al cinema: al primo spettacolo dormiva e il secondo lo guardava così faceva l’ora per prendere il pullman che lo riportava a casa.Infatti, per andare a Pescia prendevamo l’ “autobusse” così veniva chiamato.L’autobusse faceva il giro di tutti i paesini della montagna e quando arrivava a Pietrabuona era talmente pieno che non importava reggersi.A fare il biglietto c’era la Mena, moglie di Angiolino (lui era l’autista) e così c’era il detto: “Arriva l’autobusse della Mena che anche oggi è piena”. Certo quando si arrivava a Pescia in Piazza XX Settembre si faceva spettacolo, tutte quelle persone che scendevano dall’autobusse e i signori pesciatini dicevano: “Arrivano i montanini”, detto anche con un certo disprezzo. A dire il vero anche se siamo nel 2000 in effetti dal Del Magro in su siamo considerati cittadini di serie B, ma questo è un altro discorso.Un fatto che mi torna alla mente ed è quello di quando al cinema Splendor venne proiettato il film “I dieci Comandamenti”. Quella domenica fu deciso di andare tutti al cinema, cioè tutti e nove (sì, perché la mia famiglia era composta proprio da nove persone fra nonni, zie e cugini). Bene: per prima cosa furono preparati i panini imbottiti perché la partenza era stata stabilita per mezzogiorno e mezzo per essere sicuri di trovare il posto al cinema e non potevamo prendere l’”autobusse” perché saremmo arrivati troppo tardi. Così ci fu un altro inghippo, con che mezzo si andava? Per fortuna vicino a noi abitava Zelio che possedeva un pulmino a sei posti e, alla meglio, entrammo tutti lì. Comunque fu una giornata indimenticabile e quel film è rimasto sempre nei miei ricordi.
Brunetta Pellegrini
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