mercoledì 12 marzo 2008

Nei dintorni dei miei quindici anni

Dopo l’avviamento al lavoro, scuola parallela alle medie, sono andato come molti di noi ragazzi dell’epoca ad imparare un mestiere: l’elettricista.Si lavorava dalle ore 8,30 del mattino alle ore 20, 30 e oltre della sera.Io lavorando a Pescia ed abitando a 7 Km verso la montagna, Km percorsi in bicicletta andata e ritorno, il tempo libero era veramente poco, anche se non ricordo di essermi lamentato.La domenica, perché si lavorava anche il sabato, con l’autobus tornando a Pescia, c’erano i famosi “nastri”, il passatempo più frequentato; vero è che, qualche tempo dopo, ci ho trovato moglie...C’erano anche due cinematografi (tipo “Ultimo cinema Paradiso”); in uno di essi, al Garibaldi, si poteva andare a spettacoli all’aperto in notturna; c’era inoltre un teatro, il Pacini. Io, con il mio titolare, prestavo servizio come elettricista nei vari spettacoli, quali opere, operette, varietà.



Ricordo anche compagnie come Marotta e Treni, opere come Rigoletto, Traviata, Tosca e altre. A teatro venivano anche effettuate feste da ballo in serate particolari e la domenica pomeriggio, togliendo le sedie dalla platea che diventava pista da ballo.Nella frazione in cui abitavo e abito tuttora, in particolare nel periodo primavera estate con i molti ragazzi e ragazze del posto dopo cena c’era una buona amalgama per quanto c’era permesso di fare all’epoca.P.S. A scuola in bici, i pulmini non esistevano. Il motorino a diciassette anni: e sono stato abbastanza fortunato.

Rolando Panteri

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