mercoledì 12 marzo 2008

Il "Carnevalino” (ma anche “le ribotte”)


All’inizio del 1900, al Teatro Pacini c’erano i palchi di proprietà delle varie famiglie. Mio nonno ne aveva uno che serviva per i vari spettacoli e nel tempo di carnevale veniva usato, durante i veglioni, per farci le “ribotte”. Queste erano riunioni, soprattutto di uomini, che mangiavano e bevevano per tutta la notte.Una volta mio nonno tornò dopo una “ribotta” del martedì grasso in cui aveva mangiato e bevuto fino alle due, tre del mattino e se ne andò a dormire.Il mercoledì successivo al martedì grasso, a Pescia si usa fare “carnevalino”, una giornata di festa in cui le famiglie se ne vanno a mangiare fuori nelle trattorie di campagna oppure a fare dei pic-nic. Anche oggi il mercoledì delle ceneri da noi è festa ed è stata riconosciuta tale perché dopo i bagordi del martedì grasso i lavoratori che rientravano al lavoro il mercoledì avevano spesso incidenti sul lavoro e quindi era meglio un giorno in più di riposo.Quella particolare mattina mio nonno andò a letto dopo la “ribotta” e si addormentò.Quando si svegliò chiamò mia nonna: “Elisa, è tutto pronto per andare al carnevalino?”Al che mia nonna rispose: “Ma lo sai che giorno è? E’ venerdì alle quattro del pomeriggio”.Mio nonno senza fare una grinza disse: “ Va bene, allora mi alzo domani”. Si girò dall’altra parte e dormì fino al sabato mattina.E’ vero che reggeva bene il vino, ma quella volta doveva averne bevuto una damigiana!

Elisa Bartoli

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